Dalla Green Economy ai Crediti di Biodiversità
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    Dalla Green Economy ai Crediti di Biodiversità

    Il ruolo delle imprese nella transizione ecologica è centrale. Dalla Green Economy alle energie rinnovabili, una visione strategica a beneficio dell'ambiente è sempre più importante. In questo contesto si inseriscono i crediti di biodiversità, un nuovo fondamentale strumento per le aziende.

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    23/12/2023Di Elena Fraccaro
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    23/12/2023Di Elena Fraccaro
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    Il ruolo dell’economia circolare

    La transizione ecologica promuove il nuovo core business delle imprese valorizzando l’economia circolare. È proprio questa scelta che permette di abbassare il livello di inquinamento poiché promuove il secondo ciclo di un prodotto, senza essere necessariamente gettato in discarica. Le imprese investono in questa trasformazione che coinvolge il XXI secolo, rappresentando un vero e proprio asset della green economy. «Tra il 2018 e il 2022 sono state 510.830 imprese, più di una su tre, a effettuare investimenti per migliorare l’impatto sull’ambiente – si legge nello studio elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere – mentre le figure professionali legate alla green economy sono cresciute di oltre 215 mila unità».

    L'economia circolare valorizza il riciclo

    Energia rinnovabile: volano economico

    Adottare il riciclo convince gli italiani perché consapevoli di essere un valore aggiunto a beneficio dell’ambiente. E questo trend è illustrato nel rapporto elaborato dalla Fondazione Symbola dal quale si evince «che l’Italia è leader sul totale dei rifiuti, urbani e speciali, dell’83,4% nel 2022, rispetto alle grandi economie europee. Un tasso di riciclo superiore di oltre 30 punti alla media Ue (52,6%) e superiore agli altri grandi Paesi europei come Francia (64,4%), Germania (70%), Spagna (59,8%). L’Italia è anche uno dei pochi Paesi europei che dal 2010 al 2020 ha migliorato le sue prestazioni (+10 punti percentuali, contro una media europea di 6 punti percentuali)». C’è anche l’impegno del Parlamento Europeo che vota il 12 settembre 2023 per aumentare la quota di energie rinnovabili al 42,5 per cento del mix energetico entro il 2030. Per essere allineati con gli obiettivi del Green Deal europeo e del REPowerEU.

    Le energie rinnovabili sono protagoniste
    3Bee

    Le rinnovabili: analisi del settore

    È fondamentale per la transizione ecologica adottare le energie rinnovabili: l’anidride carbonica, che proviene in gran parte dal settore energetico, è tra i principali gas a effetto serra in atmosfera di origine antropica. A evidenziare questo aspetto è il rapporto Stato del clima in Europa 2022 dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) e del servizio europeo di osservazione della Terra (Copernicus), il quale «evidenzia come lo scorso anno nel nostro continente la temperatura media sia stata di ben 2,3 gradi al di sopra i livelli pre-industriali (1850 – 1900); dal 1980 l’Europa si è riscaldata il doppio della media globale, mentre il 2022 è stato l’anno più caldo mai registrato in Italia da quando esistono le rilevazioni scientifiche».

    Le rinnovabili per diminuire l'inquinamento

    Le imprese diventano più sostenibili

    Le imprese diventano sempre più sostenibili. Questo trend emerge con chiarezza nell’indagine ‘Procurement sostenibile e decarbonizzazione’ condotta da EY per gli Stati generali della Green Economy. «Oltre il 90% delle imprese intervistate – si legge nel Documento - inserisce il tema dell’approvvigionamento sostenibile nella propria rendicontazione delle performance non finanziarie e oltre l’80% sviluppa una strategia per implementare la sostenibilità all’interno della propria catena di fornitura». Dai risultati di questa indagine si può comprendere quanto sia fondamentale per le imprese gestire in modo efficace e sostenibile la catena di fornitura. Questa gestione è un’opportunità per arrivare a modelli di business più responsabili, contribuendo alla mitigazione dei rischi di fornitura, al miglioramento delle performance ESG (environmental, social e governance).

    Le imprese scommettono sulla sostenbilità
    3Bee

    Buona performance per l’industria

    Anche l’industria registra una buona performance sulla capacità di riciclo industriale. A evidenziare questo andamento è il Rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere. «Nel biennio 2020-2021 – si legge nel Documento - si è verificato un inatteso consolidamento della capacità di riciclo industriale dell’Italia, specialmente nel comparto cartario, che ha visto incrementare in tutti i settori la quota di materie seconde impiegate. È un eccellente risultato per la transizione ecologica e per lo sviluppo di un’economia sempre più circolare. E proprio sull’economia circolare l’Italia, nel 2022, ha approvato la Strategia nazionale per l’economia circolare che vale 2,1 miliardi di euro stanziati dal Pnrr, e definisce quattro obiettivi: favorire il mercato delle materie prime secondarie; estendere la responsabilità dei produttori e dei consumatori; diffondere pratiche di condivisione e il principio del “prodotto come servizio”; definire una roadmap di azioni e obiettivi fino al 2040».

    Buona performance per il riciclo industriale

    La nuova stagione della decarbonizzazione

    L’Italia deve accelerare il suo cammino verso una transizione green per limitare l’aumento della temperatura media globale a un massimo di 1,5 gradi centigradi entro la fine del secolo, rispetto ai livelli pre-industriali. I risultati dell’indagine ‘Procurement sostenibile e decarbonizzazione’ indicano «come il procurement sostenibile sia in grado di contribuire alla decarbonizzazione non solo delle grandi aziende ma anche delle piccole e medie imprese. Le catene di fornitura delle grandi aziende italiane che allocano risorse per la messa in atto di programmi di procurement sostenibile sono formate per lo più dalle piccole e medie imprese, che nell’ambito dell’Unione europea rappresentano il 99,7% delle aziende e che hanno un’impronta ecologica pari al 70% dell’inquinamento industriale europeo».

    La decarbonizzazione a benficio dell'ambiente

    L’importanza della biodiversità

    Le sfide crescenti relative ai cambiamenti climatici coinvolgono gli stati di tutto il mondo e la biodiversità diventa un tema sempre più rilevante, anche alla luce delle nuove normative europee. La conservazione e la rigenerazione degli ecosistemi sono temi sempre più al centro per l’UE, che periodicamente fa il punto sullo stato attuale. Ed è proprio in questo contesto che si inseriscono i crediti di biodiversità che, al contrario dei già noti crediti di carbonio, rappresentano un concetto ancora in fase emergente, ma altrettanto cruciale.

    La biodiversità per favorire l'ecosistema

    Che cos’è un credito di carbonio?

    È un certificato negoziabile dal valore pari ad una tonnellata di CO2 equivalente non emessa o assorbita. Un credito di carbonio è un’unità di carattere finanziario che rappresenta la rimozione di una tonnellata di CO2 equivalente dall’atmosfera. Coloro che acquistano un credito di carbonio contribuiscono alla realizzazione di un progetto di tutela ambientale, nato con l’obiettivo di ridurre o assorbire le emissioni globali di CO2 e di altri gas nocivi. Questi progetti, nazionali o internazionali, spesso interessano paesi in via di sviluppo e sono ideati e realizzati da organizzazioni, associazioni o enti terzi.

    Il credito di carbonio è un certificato

    Che cos'è un credito di Biodiversità?

    È una certificazione che attesta e quantifica il miglioramento della biodiversità in una specifica area. Questo meccanismo è simile a quello dei crediti di carbonio e consente di attribuire un valore economico alle attività di conservazione, incentivando la protezione della biodiversità. La perdita di biodiversità è una delle sfide più urgenti da affrontare, al pari del cambiamento climatico. Lo scorso dicembre 2022, la COP 15 - Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità - ha stabilito per la prima volta obiettivi internazionali per la protezione della biodiversità. Seguendo questa linea, la Nature Restoration Law approvata lo scorso luglio dal Parlamento Europeo, prevede il ripristino del 20% delle aree terrestri e marine dell’Unione Europea entro il 2030.

    La biodiversità per salvaguardare l'ecosistema

    Certificazione di Biodiversità: il protocollo Element-E

    Il rivoluzionario approccio dei crediti di biodiversità di 3Bee agisce in risposta alle numerose realtà soggette alla NFRD dal rilascio della nuova Direttiva CSRD, intervenendo a supporto della gestione strategica delle questioni ESG per verificare e quantificare gli impatti in termini di rigenerazione della biodiversità. Le società saranno in grado di monitorare e rigenerare la biodiversità insetting dei loro siti produttivi e delle filiere, ma anche promotrici di offsetting affidabile. Ed è proprio in questo contesto che si inserisce il protocollo di monitoraggio della biodiversità Element-E basato su bioacustica e remote sensing. Questo permette di monitorare e quantificare, anche grazie all’intelligenza artificiale, l’impatto di progetti di rigenerazione sviluppati in coerenza con il nuovo framework regolamentare europeo, che impone alle imprese di valutare il proprio impatto per la rendicontazione ESG.

    Articolo curato da Francesco Fravolini

    L'importanza della biodiversità a beneficio dell'ambiente
    23/12/2023Di Elena Fraccaro
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