Vespe nei fichi: come funziona l'impollinazione?

    Nei fichi ci sono davvero vespe morte? Una credenza comune a cui vogliamo dare una risposta con questo articolo. Scopri che cos’è il fico (spoiler: non è un singolo frutto) e come funziona l’impollinazione delle vespe
    Vespe nei fichi: come funziona l'impollinazione?

    PROTEGGIAMO LE API

    fico

    Che cos’è il fico?

    Quello che comunemente chiamiamo fico in realtà non è un singolo frutto, ma un’infruttescenza, cioè un insieme di frutti che nel caso del fico sono racchiusi in una struttura chiamata siconio. Senza scendere troppo nel tecnico, il fico comune (Ficus carica) si presenta in due forme botaniche distinte: il caprifico o fico maschio, la pianta donatrice di polline, e il fico vero o femmina che accoglie le succulente infruttescenze eduli. Le infruttescenze che tutti noi mangiamo sono il risultato di due fenomeni naturali ben distinti, più o meno predominanti a seconda della cultivar, che sono l’impollinazione entomofila (molto diffuso in natura) e la partenocarpia (più raro). La partenocarpia permette lo sviluppo dell’infiorescenza a infruttescenza senza impollinazione, mentre l’impollinazione entomofila richiede l’ausilio di insetti impollinatori. In questo caso, parliamo di uno specifico insetto, la Blastophaga psenes, comunemente chiamata, anche se erroneamente, “vespa” del fico.

    Blastophaga psenes ficus

    Un rapporto esclusivo

    La Blastophaga psenes appartiene alla famiglia delle Agaonidae, che comprende poco più di 700 specie. La caratteristica principale di questa famiglia è che tra essa e le specie appartenenti al genere Ficus vi è una relazione strettamente specie-specifica, risultato di un processo di coevoluzione in atto da moltissimo tempo. Questa relazione implica che la vita e la riproduzione di ogni specie di Ficus dipenda esclusivamente da una specie appartenente alle Agaonidae (ovviamente con un paio di eccezioni).

    Blastophaga psenes femmina

    Ciclo vitale della Blastophaga psenes

    La B. psenes è un insetto di piccolissime dimensioni (circa 2 mm) e il suo ciclo vitale è ben distinto tra maschi e femmine. Entrambi nascono all’interno dei siconi del caprifico, ma i maschi, dopo aver fecondato la femmina, muoiono. Le femmine invece sono più mobili (a differenza dei maschi hanno le ali) e dopo essersi caricate di polline escono dal siconio di nascita e vanno in cerca di altri fichi. Se entrano in un fico maschio deporranno le uova, dando inizio a un’altra generazione. Se invece entrano in un fico femmina, impollineranno i fiori interni che svilupperanno così semi e permetteranno alla pianta di riprodursi (in questo caso non riescono a deporre uova e poco dopo muoiono). Una volta morta, le sue spoglie restano all’interno del fico e quindi le mangiamo? In realtà no, perchè essendo di così piccole dimensioni, il suo corpo viene letteralmente digerito all’interno del fico ad opera di appositi enzimi, primo tra i quali la proteasi vegetale ficina, senza lasciar traccia.

    vespe e fichi

    Impollinazione e caprificazione

    La B. psenes riesce a completare fino a 3 generazioni all’anno, il che permette alle molte cultivar di fico di portare a termine la maturazione dei loro frutti (questo è un aspetto di primaria importanza per la produzione frutticola). In molte zone d’Italia viene ancora aiutata manualmente la fecondazione dei fiori di fico da produzione attraverso l’antica tecnica della “caprificazione”. Utilizzata già ai tempi dei romani, essa consiste nell’apporre tra i rami della pianta da produzione, “collane” composte da caprifichi maturi contenenti B. psenes avvicinandola così ai fichi da impollinare: questo si traduce in un aumento della resa produttiva.

    vespe fichi confusione

    La confusione tra vespe e Blastophaga psenes

    Ma da cosa nasce la confusione tra le vespe e la B. psenes? Questo è probabilmente dovuto al fatto che la dolce e succosa infruttescenza dei fichi femmina attira moltissimi insetti come api, coleotteri e vespe. Proprio in quest'ultimo caso, l’incontro ravvicinato con noi risulta relativamente pericoloso. Solitamente le vespe lacerano, con le poderose mandibole, il fico dall’esterno e poco per volta se ne cibano, a volte recidendone vere e proprie porzioni. In questo caso, grazie alla sgargiante livrea, sono facilmente visibili, motivo per cui non andremo di certo ad importunarle. Diversamente accade quando esse penetrano all’interno del fico attraverso l’ostiolo senza palesare la loro presenza all’esterno. Per questo motivo cogliere un fico e mangiarlo intero senza controllare prima la presenza di eventuali inquilini all’interno potrebbe portare a spiacevoli inconvenienti potenzialmente fatali se si è allergici al veleno di una puntura di uno di questi imenotteri (api comprese).

    Di Elena Fraccaro3 ottobre 2023
    Visualizzazioni2266Visualizzazioni
    Condividi

    Domande Frequenti

    Hai dei dubbi o altre curiosità su questo articolo? Qui troverai spunti

    Che cos'è il fico?

    Quello che comunemente chiamiamo fico in realtà non è un singolo frutto, ma un’infruttescenza, cioè un insieme di frutti che nel caso del fico sono racchiusi in una struttura chiamata siconio. Senza scendere troppo nel tecnico, il fico comune (Ficus carica) si presenta in due forme botaniche distinte: il caprifico o fico maschio, la pianta donatrice di polline, e il fico vero o femmina che accoglie le succulente infruttescenze eduli. Le infruttescenze che tutti noi mangiamo sono il risultato di due fenomeni naturali ben distinti, più o meno predominanti a seconda della cultivar, che sono l’impollinazione entomofila (molto diffuso in natura) e la partenocarpia (più raro). La partenocarpia permette lo sviluppo dell’infiorescenza a infruttescenza senza impollinazione, mentre l’impollinazione entomofila richiede l’ausilio di insetti impollinatori. In questo caso, parliamo di uno specifico insetto, la Blastophaga psenes, comunemente chiamata, anche se erroneamente, “vespa” del fico.

    Qual è il ciclo vitale della Blastophaga psenes?

    La B. psenes è un insetto di piccolissime dimensioni (circa 2 mm) e il suo ciclo vitale è ben distinto tra maschi e femmine. Entrambi nascono all’interno dei siconi del caprifico, ma i maschi, dopo aver fecondato la femmina, muoiono. Le femmine invece sono più mobili (a differenza dei maschi hanno le ali) e dopo essersi caricate di polline escono dal siconio di nascita e vanno in cerca di altri fichi. Se entrano in un fico maschio deporranno le uova, dando inizio a un’altra generazione. Se invece entrano in un fico femmina, impollineranno i fiori interni che svilupperanno così semi e permetteranno alla pianta di riprodursi (in questo caso non riescono a deporre uova e poco dopo muoiono). Una volta morta, le sue spoglie restano all’interno del fico e quindi le mangiamo? In realtà no, perchè essendo di così piccole dimensioni, il suo corpo viene letteralmente digerito all’interno del fico ad opera di appositi enzimi, primo tra i quali la proteasi vegetale ficina, senza lasciar traccia.

    Da cosa nasce la confusione tra le vespe e la B. psenes?

    Questa confusione è probabilmente dovuta al fatto che la dolce e succosa infruttescenza dei fichi femmina attira moltissimi insetti come api, coleotteri e vespe. Proprio in quest'ultimo caso, l’incontro ravvicinato con noi risulta relativamente pericoloso. Solitamente le vespe lacerano, con le poderose mandibole, il fico dall’esterno e poco per volta se ne cibano, a volte recidendone vere e proprie porzioni. In questo caso, grazie alla sgargiante livrea, sono facilmente visibili, motivo per cui non andremo di certo ad importunarle. Diversamente accade quando esse penetrano all’interno del fico attraverso l’ostiolo senza palesare la loro presenza all’esterno. Per questo motivo cogliere un fico e mangiarlo intero senza controllare prima la presenza di eventuali inquilini all’interno potrebbe portare a spiacevoli inconvenienti potenzialmente fatali se si è allergici al veleno di una puntura di uno di questi imenotteri (api comprese).

    Gli ultimi articoli

    PROTEGGIAMO LE API