Sostenibilità: la chiave per il recruiting aziendale
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    Sostenibilità: la chiave per il recruiting aziendale

    La sostenibilità è sempre più al centro nel mondo del lavoro e offre alle aziende sempre più opportunità, anche dal punto di vista del recruiting. Scopri come questo trend sta cambiando le dinamiche aziendali e come la sostenibilità può essere una leva per attrarre talenti in azienda.

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    09/10/2023Di Elena Fraccaro
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    09/10/2023Di Elena Fraccaro
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    Sostenibilità: un’opportunità per il recruiting aziendale

    Aumenta costantemente la motivazione delle aziende a trovare talenti da inserire nel proprio team, diventando un’opportunità strategica per cercare professionalità e competenza. La necessità di vivere la vita mettendo al centro la sostenibilità ambientale diventa una tendenza sociale ed economica che si diffonde nella popolazione italiana. Ed è proprio questa esigenza a stravolgere le selezioni del personale, premiando i talenti che possono trovare un loro ambito specifico di lavoro dove esprimere le loro conoscenze e competenze professionali.

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    Il valore aggiunto della competenza

    La transizione ecologica del sistema delle imprese italiane è caratterizzata da una domanda di lavoro con una diffusa richiesta di competenze sul risparmio energetico e la sostenibilità ambientale. Si tratta di un orientamento che si delinea sempre più marcato nelle micro e piccole imprese (MPI). L’analisi dei dati del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ANPAL evidenzia che «nel 2022 le imprese richiedono come necessarie le competenze green, ovvero l’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, per 4,2 milioni di posizioni, pari all’81,1% delle entrate previste nel 2022. Tale quota è in aumento di quasi cinque punti rispetto all’anno precedente, quando le competenze green erano richieste al 76,3% delle entrate previste».

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    Quali professionalità ricercare

    Le professioni subiscono un forte cambiamento in conseguenza della necessità di aggiornare le aziende con sistemi di sostenibilità. Le aziende cercano specializzati in lavori sostenibili, orientati al rispetto per l'ambiente, senza dimenticare le energie rinnovabili, le produzioni ad impatto zero, i materiali biocompatibili. Il tredicesimo rapporto GreenItaly 2022, presentato dalla Fondazione Symbola e Unioncamere, delinea le nuove competenze richieste. «Tra le professioni troviamo - come emerge dal rapporto - responsabile vendite a marchio ecologico, riparatore di macchinari e impianti, installatore di reti elettriche a migliore efficienza, informatico ambientale, esperto di marketing ambientale, ecodesigner, muratore green, esperto in gestione dell‘energia (ingegnere energetico), certificatore della qualità ambientale e installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale.»

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    Perché il futuro dell’economia è sostenibile

    Emerge da uno «Studio di Fast Company del 2019 che il 40% dei lavoratori statunitensi tra i 35 e i 45 anni sceglie il proprio datore di lavoro anche in base al suo profilo di sostenibilità, mentre oltre il 70% conferma che la presenza di un forte piano di sviluppo sostenibile aziendale ha un impatto decisivo nella decisione di rimanere a lungo termine». Non solo. Diversi studi evidenziano come le risorse umane abbiano maggiore necessità di partecipare alla trasformazione sostenibile della società, senza dimenticare in che modo la componente economica sia in declino rispetto al fattore motivazionale. Ricordiamo che «McKinsey, in una ricerca del 2017 su oltre 600 mila ricercatori, lavoratori, atleti, personaggi dello spettacolo e politici, sottolinea come la performance di quelli più produttivi sia quattro volte più elevata della media».

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    Cambio di paradigma

    Le imprese sono sensibili allo sviluppo sostenibile e c'è una sempre maggiore attenzione all’ambiente. È questa la fotografia che emerge dall’Indagine sulla internalizzazione delle imprese condotta dall’Istat. «Il 91% delle imprese con 50 ed oltre addetti svolge attività di raccolta dei rifiuti differenziata, il 71% controlla attivamente l’uso dell’energia, il 56% controlla l’uso dell’acqua e oltre la metà controlla le emissioni in atmosfera. Mentre solo il 19% delle imprese medio-grandi esegue un trattamento delle acque reflue e solo un quinto utilizza materie prime seconde». Non solo. Cresce il numero delle imprese italiane che acquista eco-investimenti. «Il 24,3% del totale nel 2021 – come si legge nel Rapporto Greenitaly 2022 - è in aumento rispetto al 21,4% registrato negli anni scorsi. Se guardiamo il trend dell’ultimo decennio, le imprese interessate agli eco-investimenti sono cresciute in incidenza sul totale di 10 punti percentuali, passando dal 14,3% del 2011 al

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    Millennials, aziende che valorizzino ambiente e persone

    È utile sottolineare i cambiamenti di attitudini dei lavoratori emerso dal “Cone Communications Millennial Employee Engagement Study” del 2016 che ha evidenziato in che modo, per esempio, il 64% dei lavoratori della generazione dei millennials (50% della forza lavoro negli Stati Uniti) sia attenta a considerare gli impegni sociali e ambientali di un’azienda prima di firmare un contratto di lavoro. È del tutto evidente come lo studio voglia sottolineare la spiccata sensibilità delle nuove generazioni verso pratiche di corporate social responsibility, senza tralasciare gli impatti generati dall’attività di un’azienda.

    L’impatto economico della sostenibilità

    L'impatto economico della sostenibilità è innegabile. Secondo uno studio condotto dalla Harvard Business Review, le aziende che hanno adottato politiche sostenibili hanno registrato un aumento significativo nei loro profitti. Nel corso degli ultimi cinque anni, queste imprese hanno visto un incremento medio del 15% nei loro margini di profitto. La ricerca dimostra chiaramente che la sostenibilità non solo attira talenti e consumatori, ma contribuisce anche in modo tangibile alla crescita economica delle aziende. Inoltre, le aziende che investono in tecnologie e processi sostenibili spesso beneficiano di incentivi governativi e riduzioni dei costi operativi, migliorando ulteriormente la loro posizione sul mercato.

    Il ruolo delle esperienze aziendali sostenibili

    Avanzano dunque nuove opportunità per approfondire la sostenibilità ambientale e promuovere la formazione in questo ambito. È utile ricordare il team building, strumento grazie al quale si può sensibilizzare su importanti tematiche come la biodiversità e la tutela dell'ambiente, per dare inizio a un vero e proprio cambiamento. È la necessità che si avverte in questo periodo storico a livello sociale. Non dimentichiamo che le aziende devono prepararsi e cercano talenti per aggiornare il processo produttivo verso la sostenibilità. In questo contesto si inseriscono i workshop aziendali di 3Bee: “Momenti pensati per le aziende che vogliono coinvolgere i propri collaboratori in un percorso concreto per prendere coscienza di ciò che sta succedendo al nostro Pianeta, fornendo gli strumenti in grado di renderli professionisti e cittadini che contribuiscono attivamente a un cambiamento positivo”. Un investimento strategico per il benessere aziendale e per migliorare l’eNPS dei dipendenti.

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    Le nuove professionalità

    Esistono diverse figure aziendali che si occupano di guidare la transizione verso la sostenibilità. In particolare il Sustainability Manager, un profilo in rapida ascesa, con compiti e responsabilità trasversali. Queste figure hanno la necessità di aggiornare costantemente competenze e conoscenze. Nascono quindi progetti e iniziative per rispondere a questa precisa esigenza di formazione. È l’occasione per ricordare il progetto formativo Pillole dall'Oasi, la Digital Academy di 3Bee per i professionisti della sostenibilità, pensato per fornire ai referenti aziendali in ambito di sostenibilità gli strumenti per affrontare le tematiche legate al mondo della CSR. Per questa ragione, il corso è particolarmente adatto ai manager o all'intero team di sostenibilità che sentono la necessità di acquisire nuove competenze e di rimanere sempre aggiornati su queste tematiche in continuo mutamento ma sempre di più richieste.

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    Verso una nuova cultura sostenibile in azienda

    Con l’innovazione e il cambio dei processi produttivi è necessario un aggiornamento culturale d’impresa per il management. Nel contesto economico globalizzato l’innovazione diventa un imperativo per le PMI. Il management del XXI secolo deve avere un altro approccio per affrontare il nuovo paradigma economico che supera i concetti di Industria 5.0 e Società 5.0. Imprenditori e professionisti devono intraprendere un percorso di trasformazione delle proprie imprese, avendo una visione più olistica. Servono nuovi modelli basati sul concetto di gestione dell’innovazione per valorizzare il capitale umano. È del tutto evidente che diventa necessaria una cultura della sostenibilità ambientale per le aziende. La formazione delle risorse umane su questi argomenti è la sfida del XXI secolo che riguarda le aziende in prima persona. Sei un’impresa e vorresti formare i tuoi collaboratori sui temi di sostenibilità?



    Articolo curato da Francesco Fravolini

    09/10/2023Di Elena Fraccaro
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