Chi Dice Di Salvare Le Api Le Salva Davvero?

    Negli ultimi anni una delle tematiche che sta acquistando sempre maggior rilievo è quella legata ai pericoli che interessano gli impollinatori. Si parla molto di salvare le api, ma davvero si sta facendo qualcosa di concreto per aiutarle?
    Chi Dice Di <clr>Salvare Le Api</clr> Le Salva Davvero?

    PROTEGGIAMO LE API

    L’importanza degli impollinatori

    È stato stimato che, nel mondo, sono coltivate più di 1300 tipi di piante per ricavarne cibo, bevande, medicine, condimenti, spezie e tessuti. Di queste, circa il 75% sono impollinate grazie all’intervento animale, dove le api solitarie e le api da miele sono fra gli insetti più efficaci per lo svolgimento di questo compito. Si presume, infatti, che il loro contributo corrisponda a circa l’80% dell’impollinazione entomofila. Oltre alle colture, ricordiamo che circa il 90% delle piante selvatiche dipende strettamente dell’attività di impollinazione di questi insetti. Un fiore ben impollinato conterrà più semi che avranno maggiore capacità di germinazione. Questo porterà ad avere più frutti e di qualità migliore. Inoltre, un’impollinazione più efficiente può ridurre il tempo che intercorre fra la fase di fioritura e quella di fruttificazione.

    Le minacce alla loro sopravvivenza

    L’importanza di questi insetti è quindi primaria, ma sfortunatamente stanno tutti vivendo un periodo molto difficile. Le principali minacce al loro benessere sono rappresentate dai cambiamenti climatici, dall’abuso dei pesticidi in agricoltura, dal progressivo impoverimento degli habitat naturali, ma anche da parassiti e malattie. Questi fattori non solo hanno un impatto diretto sulla salute dell’ape, ma anche sull’ambiente in cui vanno a ricercare nettare e polline, loro principali fonti di nutrimento. Quello che ci si prospetta davanti è un mondo profondamente inospitale per questi insetti così preziosi.

    Tutelare le api: è necessario?

    Sì, ma come? Non concentriamoci sulle api da miele, che sono le più conosciute e l’oggetto principale di moltissime iniziative. Alert Greenwashing!. Sicuramente non troveremo l’apis mellifera sulla red list dell’UE relativa alle specie di impollinatori a rischio estinzione. Il famosissimo studio di Potts, pubblicato nel 2010, parlava di un costante declino, negli anni passati, del numero di colonie, strettamente legato al declino del numero di apicoltori che le curavano. Quello che questo studio sembra suggerire è lo strettissimo legame tra la sopravvivenza dell’ape mellifera e la presenza degli apicoltori. Questo ci porta a capire 2 cose: 1) non dobbiamo aumentare senza logica il numero di api da miele, ma sviluppare servizi di analisi del territorio e mantenere il numero di colonie solo dove necessario per l'impollinazione che altrimenti ne sarebbe deficitata. 2) Le iniziative a tutela delle api devono basarsi principalemnte sulla tutela della biodiversità e sul loro monitoraggio.

    Le iniziative a tutela delle api

    La crescente attenzione verso gli impollinatori, come le api, è vitale per la nostra sopravvivenza e del pianeta. Tuttavia, alcune iniziative che affermano di salvare le api possono non essere autentiche, sfruttando la loro immagine per vendere gadget o miele. Nella valutazione delle iniziative, considera: Non incrementare gli alveari urbani: L'apicoltura urbana può danneggiare la biodiversità. È meglio concentrarsi sul ripristino degli habitat naturali delle api.
    Evitare gadget inutili: Le iniziative devono sostenere progetti di tutela delle api e della biodiversità, non promuovere gadget.
    Non adottare alveari solo per il miele: Il miele è prezioso! Le iniziative devono educare sull'importanza delle api e sulla necessità di proteggerle.
    In sintesi, le iniziative pro-api dovrebbero puntare alla conservazione degli habitat naturali, promuovere pratiche sostenibili ed educare.

    Cosa fa 3Bee

    Quello che noi di 3Bee intendiamo fare è proprio aiutare la biodiversità!

    1. Monitorare in tempo reale le api mellifere, analizzando la loro impollinazione, mortalità e gestendone il numero e la salute.
    2. Monitorare in tempo reale gli apoidei e altre 2500 tipologie di impollinatori che emettono suoni nel range di 150hz e 1500hz, con l'obiettivo di studiare la crescita delle popolazioni.
    3.Tutelare gli habitat degli impollinatori costruendo il più grande corridoio ecologico europeo.
    Convertire gli apicoltori in coltivatori di biodiversità, mantenendoli così custodi dell'ambiente.
    4. Rigenerare terreni privi di biodiversità in contesti urbani, aziendali e agricoli.

    In sintesi, le iniziative a favore delle api devono essere guidate da una valutazione attenta delle esigenze dell'habitat, conoscere e studiare i limiti naturali, e riconoscere l'importanza di tutti gli impollinatori.

    Cosa non fa 3Bee

    Invitiamo le iniziative a tutela delle api a seguire queste linee guida per un approccio più responsabile e sostenibile:
    1. Valutare l'habitat prima di aumentare gli alveari: Non incrementare il numero di alveari di api mellifera senza un'analisi dell'habitat. Intervenire solo in caso di problemi di impollinazione o di riduzione della specie. In città, questo è raramente necessario.
    2. Rispettare i limiti naturali per la produzione di miele: Non adottare alveari con lo scopo di vendere più miele. Limitare il quantitativo di miele in base alla capacità nettarifera per ettaro della vostra zona.
    3. Evitare di vendere gadget inutili: Non sfruttare l'immagine delle api per promuovere la vendita di gadget che non contribuiscono alla loro tutela.
    4. Riconoscere la diversità degli impollinatori: Non dimenticare che esistono oltre 2500 specie di impollinatori, ciascuna con esigenze specifiche e un ruolo importante nell'ecosistema.

    Di Elena Fraccaro4 maggio 2021
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