Produzione Del Miele 2021 Nel Nord Italia

    La stagione apistica 2021 è stata fortemente danneggiata. Ne abbiamo parlato con Antonio dell’apicoltura Le Avije, che ci ha raccontato quali sono stati i fattori che hanno determinato questo andamento così negativo della produzione del miele nel nord Italia.
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    Un buon inverno

    A differenza degli anni precedenti, l’inverno passato è stato un vero e proprio inverno. Si sono infatti registrate basse temperature e ci sono state precipitazioni sia sotto forma di pioggia che di neve. Questo, a differenza di quello che si potrebbe credere, è molto importante per le api. Il freddo, infatti, le porta in una condizione chiamata “blocco di covata”. Questo significa che la regina non depone più le uova e le api, non dovendo accudire le nuove leve, consumano meno miele. Un minor consumo comporta ovviamente una maggiore durata delle scorte, consentendo una buona ripresa primaverile. Poi sfortunatamente si è verificata una crescente siccità, che ha compromesso la produzione di mieli primaverili come tarassaco e ciliegio. Tuttavia, le premesse per una buone fioritura dell’acacia persistevano.

    La gelata anomala di aprile

    Nel mese di aprile, tra il 7 e l’8, si è però verificata una gelata anomala, come testimoniato anche dall’Osservatorio Nazionale del Miele. Questa gelata ha coinvolto sia il Nord che il Centro, raggiungendo in molte zone anche picchi di -9°C. I danni alle piante, soprattutto di acacia e soprattutto nelle zone pianeggianti, sono stati estremamente preoccupanti. Le gemme di moltissime piante non hanno resistito, altre sono state abortite poco dopo. Piante senza gemme non producono fiori e senza fiori non può esserci il nettare che le api raccolgono per produrre il miele. Solo poche zone sembravano essere state risparmiate. Proprio lì gli apicoltori hanno spostato le loro api, sia per evitare che morissero di fame sia per consentire loro una minima produzione di miele.

    I fiori non fanno più i fiori

    Un clima fortemente sfavorevole, con minime di 6°C e massime di 20°C unite a bassa umidità, però, ha portato al quasi completo azzeramento della produzione di miele di acacia. Questo è successo anche in quelle zone dove l’acacia era fiorita, in ritardo e in modo disomogeneo. La presenza dei fiori, infatti, non garantisce la produzione di nettare. Per quello devono esserci temperature adeguate, che quest’anno sono venute a mancare. Anche grazie alla rilevazione delle bilance, si è visto che, nei casi più fortunati, un alveare ha prodotto fra 500g e 1kg contro i 20kg degli anni passati. Le perdite sono state incredibili. Anche il vento persistente non ha per niente aiutato.

    Interventi di soccorso per le api

    Questo ha portato a dover nutrire abbondantemente le famiglie, che altrimenti sarebbero morte di fame. Antonio ci racconta che grazie alle bilance non hanno perso i suoi alveari, cosa che invece è successa a svariati altri apicoltori, anche molto esperti. La mancanza di pascolo, i cambiamenti climatici, la gelata imprevista e, in generale, il meteo sfavorevole hanno quindi messo a dura prova le api e l’intero settore apistico. Per evitare la morte degli alveari per fame, gli apicoltori sono stati costretti a intervenire con nutrimenti straordinari. Tutto questo ha generato dei costi insostenibili per gli apicoltori, delineando il 2021 come un anno drammatico per la produzione di miele. Per poter sostenere gli apicoltori e le loro api, puoi adottare un alveare monitorato con la tecnologia 3Bee. Oltre a tenere sotto controllo ogni giorno le tue api, potrai gustare il prezioso miele da loro prodotto, anche in questa stagione così difficile.

    Di Elena Fraccaro2 luglio 2021
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