Nove limiti planetari: cambiamento climatico e biodiversità
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    Nove limiti planetari: cambiamento climatico e biodiversità

    Che cos'è il framework dei nove limiti planetari e perché è importante conoscerlo? Scopri in questo articolo quali limiti planetari abbiamo già superato e a che punto siamo con la biodiversità e il cambiamento climatico. Approfondisci con le Pillole dall'Oasi, la Digital Academy di 3Bee.

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    18/07/2023Di Elena Fraccaro
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    18/07/2023Di Elena Fraccaro
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    Il framework dei nove limiti planetari

    Oggi viviamo in un’epoca senza precedenti, in cui la crisi globale sta imponendo drastici cambiamenti a un modello di business ormai consolidato. L'impatto umano su scala globale è stato così forte che gli scienziati hanno dichiarato la fine dell’Olocene, l’era geologica dalla bassa variabilità climatica che ha caratterizzato gli ultimi 10.000 anni, per dichiareare l’inizio delll’Antropocene, in cui l’uomo è il principale fattore di cambiamento dei sistemi naturali. Per fare un po’ di chiarezza su ciò che sta succedendo a livello scientifico, facciamo riferimento al Framework dei 9 limiti planetari, sviluppato da 28 scienziati guidati da Johan Rockström del Stockholm Resilience Centre e Will Steffen dell'Università Nazionale Australiana. Questo modello identifica nove processi globali fondamentali e i rispettivi limiti che, se superati, potrebbero portare a cambiamenti drammatici nelle condizioni di vita sulla Terra di tutte le specie viventi, noi umani compresi.

    framework 9 limiti planetari

    Le tre fasce dei limiti planetari

    I limiti planetari sono pensati come una sorta di "linea rossa" che definisce un range sicuro entro il quale l'umanità può operare senza causare cambiamenti drastici e potenzialmente irreversibili nel sistema terrestre. Questi limiti sono stati concettualizzati come fossero "cerchi" con tre fasce distinte:
    - Entro il limite: questa è la zona sicura, nella quale l'attività umana non provoca grandi distruzioni o cambiamenti irreversibili all'ambiente. È il livello ottimale in cui dovremmo mirare a restare.
    - Zona di incertezza (o di rischio): questa è la zona in cui l'attività umana inizia a causare effetti preoccupanti e potenzialmente dannosi.
    - Oltre la zona di incertezza: questa è la zona di "pericolo", in cui l'attività umana ha causato cambiamenti drastici e potenzialmente irreversibili. Superare questa linea rossa significa che abbiamo provocato un danno che potrebbe non essere riparabile e che potrebbe minacciare la sopravvivenza della vita sulla Terra.

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    Il superamento dei nove limiti planetari

    Il superamento di un limite planetario significa che siamo entrati nella zona di pericolo, in cui i danni sono profondi, di vasta portata e potenzialmente irreversibili. Secondo l’ultimo aggiornamento del 2022, abbiamo già superato 6 di questi 9 limiti (di cui 3 ancora in zona di incertezza e 3 già oltre la zona di incertezza). I limiti planetari sono strettamente connessi tra loro, tanto che l'aumento di uno di essi può influenzare negativamente gli altri. Per esempio, l'inquinamento chimico o l'acidificazione degli oceani hanno un impatto negativo sulla perdita di biodiversità, così come il cambiamento climatico può avere effetti negativi sull'uso del suolo. Tutti e nove i limiti sono dunque allo stesso modo importanti ed è necessario trovare soluzioni sia per rispettare quelli non ancora superati che per tornare indietro in quello che abbiamo invece ampiamente superato, con l'obiettivo di non peggiorare ulteriormente.

    superamento limiti planetari

    Il cambiamento climatico

    “Per i cambiamenti climatici – spiega Rockström – abbiamo scelto la concentrazione atmosferica del principale gas serra, l’anidride carbonica. Abbiamo valutato l’intervallo di incertezza tra 350 e 450 parti per milione (ppm), quindi il limite planetario è di 350 ppm.” Oggi, con 420 ppm di anidride carbonica nell’atmosfera, ci troviamo nella zona di incertezza: l'impatto ambientale è più che evidente e l'attività umana ha già causato effetti preoccupanti e dannosi. Il limite non è ancora stato superato, ma purtroppo ci stiamo avvicinando alla zona di "pericolo".

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    La perdita di biodiversità

    La biodiversità, ovvero la varietà di specie animali e vegetali del nostro pianeta, negli ultimi anni sta scomparendo a un ritmo allarmante, in particolare a causa di alcune attività umane, dell'inquinamento e delle conseguenze del cambiamento climatico. L’ISPRA ha recentemente confermato questo calo, infatti il 9% di api e insetti impollinatori sono a rischio estinzione, una situazione aggravata dal riscaldamento globale. “Il tasso di estinzione naturale è fino a 10 specie l’anno – afferma Rockström – noi abbiamo fissato il limite a una frequenza dieci volte superiore. Ma oggi questo tasso è di circa 1000 specie l’anno, cento volte superiore". La biodiversità rientra dunque tra i limiti planetari già superati, rispetto ai quali è urgente agire in maniera concreta per trovare soluzioni che permettano di tornare indietro e non peggiorare.

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    Pillole dall'Oasi - La Digital Academy di 3Bee

    L'attuale modello di crescita economica può essere considerato sostenibile? In che modo le aziende private svolgono un ruolo essenziale negli sforzi verso una transizione ecologica? Per rispondere a queste domande, e non solo, abbiamo lanciato il progetto Pillole dall'Oasi: la Digital Academy di 3Bee per i Professionisti della Sostenibilità, realizzata in collaborazione con Neutralia e Italian Tech Academy. Un percorso composto da 12 moduli dedicati alla formazione su tematiche legate alla sostenibilità d'impresa, con il coinvolgimento di 23 esperti appartenenti al mondo della ricerca, dell'innovazione, del business e della finanza. Un'opportunità non solo formativa, ma di ingresso in una community esclusiva per ricevere aggiornamenti mensili sulle novità del mondo della sostenibilità. Vuoi rendere tangibile l'impegno verso la salvaguardia dell'ambiente e assicurare la migliore formazione ai tuoi collaboratori?

    18/07/2023Di Elena Fraccaro
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