Il problema riscontrato dagli studi
Lo studio ha registrato dei segnali preoccupanti rispetto la velocità della corrente e, sulla base i dati analizzati, i ricercatori ne hanno ipotizzato il collasso entro la fine del secolo, con più probabilità intorno al 2057. Il forte rallentamento può essere ragionevolmente ascritto agli aumentati livelli di CO2 atmosferica. La temperatura degli oceani è infatti aumentata nel corso degli ultimi decenni, con l’eccezione della zona nel Nord dell’Atlantico, proprio al di sotto della Groenlandia, dove si trova il cosiddetto “North Atlantic warming hole”, ovvero un buco nel pattern di riscaldamento delle acque superficiali. La presenza di acqua più fredda è dovuta, tra le altre cause, anche allo scioglimento dei ghiacciai polari: acqua fredda e dolce viene rilasciata nell’oceano e va così a diminuire la densità delle acque della corrente del Golfo, impedendo il loro inabissamento e rallentando di fatto il ciclo.