Green Bond: a che punto siamo?
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    Green Bond: a che punto siamo?

    I Green bond o obbligazioni verdi saranno finalmente regolamentati e controllati a livello comunitario. Dall'Unione Europea è in arrivo un nuovo regolamento per garantire una maggiore trasparenza ed evitare casi di greenwashing.

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    22/12/2023Di Elena Fraccaro
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    Obbligazioni tradizionali e Green bond

    Le obbligazioni in generale sono strumenti di debito utilizzati da enti pubblici o società private per raccogliere fondi. Quando si acquista un'obbligazione, si presta denaro all'ente emittente in cambio della promessa di un ritorno, solitamente sotto forma di interessi periodici e del rimborso del capitale alla scadenza dell'obbligazione. Le obbligazioni verdi o Green bond sono una categoria specifica di obbligazioni. La loro caratteristica distintiva è che i fondi raccolti attraverso la vendita di queste obbligazioni sono destinati a finanziare progetti ambientali sostenibili, come l'efficienza energetica, la gestione sostenibile dell'acqua e dei rifiuti, la rigenerazione della biodiversità e la mitigazione dei cambiamenti climatici. In sintesi, la principale differenza tra le obbligazioni tradizionali e quelle verdi sta nell'uso specifico dei fondi raccolti.

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    Trend di crescita e rischi

    I Green Bond rappresentato un ottimo strumento nella transizione ecologica che la nostra società si trova a dover affrontare in questo periodo storico, permettendo agli investitori di allocare fondi a questo scopo. Dal 2007 ad oggi hanno subito una crescita esponenziale, superando nel 2021 la cifra di 500 miliardi USD a livello globale, con un aumento del 75% rispetto all'anno precedente. Attualmente le obbligazioni verdi rappresentano il 3.5% delle obbligazioni totali. L'Europa domina questo settore e nel 2020 ha coperto il 51% di tutte le obbligazioni verdi a livello globale. Questi dati nel tempo hanno accentuato l'attenzione della comunità europea, insieme ad alcuni rischi legati alla poca trasparenza.

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    Il nuovo Standard UE

    Questi strumenti di debito possono essere acquistati da enti governativi, da organizzazioni internazionali e da società private. Fino ad oggi non c'era una regolamentazione per cui si potesse controllare che le obbligazioni verdi fossero effettivamente destinate a progetti sostenibili, aumentando il rischio che enti privati li sfruttassero per fare greenwashing. Come spesso avviene in questi casi, l'Unione Europea è intervenuta per eliminare questo rischio, presentando una proposta di regolamento. Il 30/11/2023 è stato pubblicato l'atto sulla Gazzetta Ufficiale per il nuovo Standard UE che stabilisce norme uniformi per gli emittenti di obbligazioni che desiderano utilizzare la denominazione "obbligazione verde europea" (in inglese: European Green Bond) o "EuGB" per la commercializzazione dei loro titoli.e. A controllare il lavoro, saranno dei revisori esterni, per i quali verrà prima verificata la mancanza di conflitto d'interesse verso le socità coinvolte.

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    Tassonomia e Green Bond

    Questo strumento si lega strettamente alla questione della Tassonomia europea, anche se fino a quando questa non entrerà a pieno regime, solo l'85% dei fondi raccolti per i Green bond dovrà essere destinato ad attività in linea con la Tassonomia stessa. Questo garantirà una flessibilità iniziale che verrà eliminata più avanti. Ad ogni modo il nuovo Standard rende più trasparenti e sicure le scelte degli investitori e favorisce quelle società che sono in grado di mostrare l’efficacia dei progetti in corso con il supporto di metodologie e dati. Strumenti come questi ci permettono di porci obiettivi ambiziosi e di raggiungere risultati più concreti riguardo la grande sfida che siamo chiamati ad affrontare oggi.

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    22/12/2023Di Elena Fraccaro
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