Cosa C’è Da Fare A Dicembre In Apiario?

    Dicembre può essere considerato un mese relativamente calmo per quanto riguarda i lavori da svolgere in apiario. Ma tante sono le attività in preparazione della stagione produttiva. Leggi il nostro articolo per scoprirlo

    PROTEGGIAMO LE API

    Ultimi trattamenti anti-varroa

    Può darsi che durante il mese di novembre non si sia riusciti a eseguire i trattamenti invernali anti-varroa. Questo può essere successo perché le temperature non erano adatte o le famiglie presentavano ancora abbondante covata. Entro questo mese, però, bisogna assolutamente procedere per evitare un’eccessiva infestazione che porti la colonia al collasso. Se il clima lo permette e il meteo prevede giornate di sole con temperature sopra la media (in genere, sopra i 10°C), si può ancora effettuare il trattamento con acido ossalico gocciolato. Questo metodo ha effetto massimo in totale assenza di covata, quindi può essere necessario intervenire con una forchetta per eliminare gli opercoli che riparano la covata.

    Ossalico sublimato

    Nel caso in cui il meteo non fosse favorevole o fosse presenta troppa covata, si può procedere con l’ossalico sublimato, ripetendo il trattamento per massimo 3 volte a 7 giorni di distanza per coprire l’intero ciclo di sviluppo delle larve. Se si utilizza questo sistema, bisogna stare attenti nel momento in cui le api sono già raccolte in glomere. In tal caso, ogni sublimatore ha i suoi pro e i suoi contro. Quelli simili al Varrox sublimano l’ossalico nell’arco di 4-5 minuti. Questo permette un progressivo allargamento del glomere e una maggior efficacia del trattamento. Per contro, richiede un grande dispendio in termini di tempo. I sublimatori tipo Sublimox, che nell’arco di 30-40 secondi consentono la sublimazione totale dell’acido, sono molto comodi, ma non stimolano il glomere ad aprirsi. Questo inconveniente può essere superaro riscaldando precedentemente le famiglie per favorire l’allargamento delle api e garantire migliori risultati in termini di caduta di varroa.

    Ispezioni visive esterne

    In questo periodo è utile controllare anche il predellino di volo. Si notano strane deiezioni? In caso positivo, potrebbe essere sintomo di diarrea o della presenza di nosema. Nel primo caso, la spiegazione potrebbe essere legata al tipo di scorte a disposizione dell’alveare. Se il miele è fermentato o se è presente molta melata, questo può provocare disturbi alle api. Bisogna prestare dunque particolare attenzione nei mesi precedenti per evitare queste spiacevoli situazioni. Si deve anche procedere al controllo delle scorte e della vitalità della famiglia. Il metodo tradizionale per capire se bisogna nutrire le api è quello di sollevare un lato dell’arnia e valutarne manualmente il peso. In alternativa, i sistemi di monitoraggio che permettono la rilevazione del peso possono suggerire all’apicoltore quando è il momento adatto a nutrire le proprie api. Queste misurazioni, che possono essere effettuate tranquillamente senza recarsi in apiario.

    Controllo delle arnie e restringimento delle entrate

    Nel mese di dicembre ci si deve accertare che la coibentazione delle arnie, se eseguita, sia ancora efficace e che non si crei eccessivo ristagno di umidità all’interno dell’alveare. Nel caso si verificassero abbondanti nevicate, bisogna assicurarsi che le entrate delle arnie non siano ostruite. Se così fosse, le api non potrebbero compiere i loro voli di purificazione e ciò potrebbe sfociare in problemi di dissenteria. Bisogna anche evitare che animali estranei entrino all’interno dell’arnia per costruire il proprio nido. Per questo motivo è necessario restringere la porticina d’entrata. In questo periodo si possono anche effettuare piccoli spostamenti degli alveari. L’importante è essere molto delicati per evitare che il glomere si rompa. Le api cadute sul fondo dell’arnia in questo periodo difficilmente sono in grado di risalire, decretando così la loro morte certa.

    I lavori da “magazzino”

    Le restanti attività che impegnano l’apicoltore si concentrano nel suo magazzino. Questo è il momento adatto per iniziare a pianificare le spese da intraprendere per la prossima stagione produttiva. Per questo motivo si può fare un inventario dell’attrezzatura in proprio possesso, valutando sostituzioni o eventuali aggiunte. Si vuole cambiare qualche arnia ormai vecchia? Si vuole ampliare il numero di alveari? La stagione invernale è anche ottima per iniziare a costruire i nuovi telai con la cera derivata dalla disopercolatura dei favi. In tal modo, quando sarà il momento opportuno, si potranno dare alle api per sostituire i favi ormai vecchi. Se non lo si è già fatto, si possono immagazzinare i melari applicando i metodi tradizionali per evitare la diffusione della tarma della cera. Uno degli strumenti più diffusi è bruciare un dischetto di zolfo all’interno dei melari stessi, appositamente sigillati.

    Utilizzo di sistemi di monitoraggio da remoto degli alveari

    Se stai valutando di inserire nuove tecnologie per aiutarti nella gestione della tua attività e migliorare la produttività dei tuoi alveari questo è il momento giusto per pensarci. I nostri sistemi 3Bee ti consentono di valutare in tempo reale diversi parametri biologici delle api, come temperatura, peso, umidità e suoni. Queste informazioni non sono utili solo in fase produttiva, per capire quando sta partendo l’importazione o quando è necessario aggiungere o togliere melari. Durante la stagione invernale sono estremamente utili per saggiare lo stato della colonia senza dover ricorrere ai sistemi manuali che abbiamo visto sopra. Monitorando sempre il peso e la temperatura si hanno dettagli importanti per capire come stanno le proprie api. Consulta la pagina dedicata ai nostri prodotti e se hai bisogno di un preventivo o anche solo di maggiori informazioni contattaci all’indirizzo mail info@3bee.it

    Di Elena Fraccaro13 giugno 2018
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