Le Caste Delle Api: Il Fuco

    Dopo aver parlato dell’ape regina, proseguiamo il nostro viaggio all’interno dell’alveare conoscendo più da vicino un altro suo inquilino, spesso dimenticato dai più per la sua estraneità al processo di produzione di miele e di conduzione dell’alveare. Stiamo parlando del fuco, il maschio dell'ape.
    Le Caste Delle Api: Il Fuco

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    Celle da fuco e sviluppo più lungo

    In un anno, in una colonia di medie dimensioni vengono allevati dai 2.000 ai 6.000 fuchi. L’uovo da cui poi nascerà il fuco viene deposto in una cella un po’ particolare, simile a quella dell’operaia, ma dalle dimensioni maggiori che generalmente si trova verso i bordi dei favi. Un altro tratto caratteristico che permette di distinguere a colpo d’occhio le cellette da fuco è che sono convesse, ovvero sono bombate verso l’esterno. Non sono solo le celle da fuco a essere più grandi delle corrispondenti celle da operaia! Anche i fuchi stessi sono molto più grossi rispetto alle compagne e hanno un tempo di sviluppo più lungo. Dalla deposizione dell’uovo allo sfarfallamento del fuco infatti passano ben 24 giorni.

    Partenogenesi arrenotoca

    I fuchi nascono da uova non fecondate deposte dalla regina nelle apposite celle (partenogenesi arrenotoca). Può però succedere di trovare dei fuchi anche in celle da operaia. Come mai accade questo? Succede in due casi particolari che gli apicoltori tendono a evitare perché significano che la sopravvivenza dell’alveare è messa a repentaglio. Stiamo parlando della presenza di una regina fucaiola o di operaie ovificatrici. Procediamo con ordine. Una regina fucaiola è una regina che ha esaurito tutto lo sperma raccolto nella sua spermateca. Ciò significa che non è più in grado di deporre uova fecondate da cui possono nascere operaie (o regine) e permettere così la crescita e la sopravvivenza della colonia. Questo è un caso limite perché l’apicoltore tende a sostituire la regina prima che diventi fucaiola. La presenza di operaie ovificatrici, invece, è un segno ben peggiore. Sappiamo che le operaie sono sterili, non possono quindi deporre uova fecondate.

    Tratti caratteristici

    Abbiamo detto che il fuco è leggermente più grande dell’operaia, ma più piccolo della regina. Ci sono però altri segni distintivi. Hanno un corpo molto più tozzo, definito da molti come rettangolare. Hanno grandi occhi posizionati sulla fronte e risultano quasi attaccati l’uno all’altro. È interessante notare che i fuchi hanno molti più recettori visivi rispetto alle compagne. Ne hanno ben 8000 e servono loro per individuare la regina durante la fase di accoppiamento. La loro ligula è molto corta, caratteristica che impedisce loro di raccogliere il nettare. Per via di questa loro conformazione, spesso vengono addirittura nutriti dalle operaie, anche se possono suggere direttamente il miele dai favi. Un altro aspetto molto interessante è che il fuco è totalmente privo di pungiglione ed è quindi completamente innocuo.

    Una “macchina da fecondazione”

    I periodi dell’anno in cui si possono ritrovare i fuchi all’interno dell’alveare è un chiaro segno del ruolo che ricoprono all’interno di questo super-organismo. Il compito principale del fuco è quello di consentire la fecondazione di regine vergini, permettendo la crescita e lo sviluppo delle colonie. I fuchi sono già in grado di accoppiarsi dopo 12-20 giorni dalla loro nascita, anche se la maturità sessuale viene raggiunta solo tra il 30° e il 40° giorno di vita. In linea di massima, il fuco vive in media 50 giorni. Di tutti i fuchi di un alveare, è emerso che solo il 50% è in grado di accoppiarsi.

    Luoghi di raduno e accoppiamento

    L’accoppiamento tra fuco e ape regina è molto particolare, a partire dal luogo in cui avviene. Si svolge infatti al di fuori dell’alveare, in un luogo ben definito chiamato “luogo di raduno”. Lì i fuchi si raccolgono in determinati periodi dell’anno e compiendo anche diversi km dal loro alveare di partenza. Questi luoghi possono essere anche molto estesi. L’aspetto curioso è che questi luoghi sono sempre gli stessi, ogni anno, ma non si è ancora capito sulla base di quali criteri vengano scelti dalle api. Si sa, invece, che i fuchi iniziano a radunarsi da aprile-maggio fino a settembre, l’ultimo periodo utile in cui si può tentare di sostituire naturalmente le regine. Sopraggiunte anche le regine, alcuni dei fuchi iniziano a volteggiare attorno ad esse, per poi accoppiarsi in volo. Una volta eseguito l’atto, il fuco sfortunatamente muore, perché viene letteralmente eviscerato dalla regina che raccoglie lo sperma nella sua spermateca.

    Altri compiti dei fuchi

    Per molto tempo si è ritenuto che l’unico compito del fuco fosse quello di permettere la fecondazione della regina. Tuttavia, sembra anche che essi contribuiscano a tenere calda la covata, oltre a partecipare attivamente alla trofallassi, ovvero alla circolazione all’interno della colonia del cibo e con esso dei feromoni della regina. La sorte dei fuchi, comunque, non è delle migliori. Se non rimangono uccisi dall’atto dell’accoppiamento, verso la fine della stagione estiva e l’inizio dell’autunno le operaie scacciano i fuchi dall’alveare e, in alcuni casi, li uccidono loro stesse. Il motivo di questo comportamento va sempre ricercato della logica che si rifà al concetto di alveare come super-organismo. I fuchi necessitano di tanto nutrimento per sopravvivere e d’inverno vengono visti come un peso per la colonia, che invece deve mantenere in vita le operaie che consentiranno la ripresa della famiglia in primavera.

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    Di Elena Fraccaro7 dicembre 2018
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