Impollinatori alieni: perché minacciano gli ecosistemi?
Gli insetti alieni non provengono da altri pianeti, ma da altri luoghi della Terra e, da un punto di vista ecologico, sono paragonabili agli alieni. In questo articolo parliamo di cosa siano, quali siano i più diffusi e scopriremo come possiamo aiutare gli impollinatori grazie ai progetti di 3Bee.- Torna suSu
Insetti alieni: cosa sono
Leggendo “
Perché gli insetti alieni minacciano l'ambiente
Quando l’uomo introduce, consapevolmente o no, un
Impatti sulla biodiversità e i servizi ecosistemici
Dal punto di vista ambientale, la
Impollinatori alieni VS fitofagi alieni
È facile e immediato valutare l’impatto di un
Megachile sculpturalis
Come fa un
Cacyreus marshalli
Questa piccola farfalla della famiglia dei Lycaenidae è stata importata insieme ad alcuni gerani dal
Vespa velutina
Non è un impollinatore, ma bisogna parlare di
Da autoctona ad alloctona
Gli
Un caso particolare: Apis mellifera
L'
Come proteggere i nostri impollinatori
Noi uomini abbiamo destabilizzato enormemente la quasi totalità degli ecosistemi sulla terra, introducendo
Articolo curato da Niccolò Patelli
“Voci dalle Oasi”: la playlist di 3Bee per la biodiversità
In vista della Giornata Mondiale dell’Habitat 2023, 3Bee lancia “Voices from the Oases” (Voci dalle Oasi), la prima ed unica
Domande Frequenti
Hai dei dubbi o altre curiosità su questo articolo? Qui troverai spunti
Cosa sono gli impollinatori alieni?
Leggendo “alieni” molti avranno pensato a E.T. l’extraterrestre o agli spaventosi Xenomorfi di Alien. Seppur il secondo caso sia basato effettivamente su alcuni insetti, in realtà parliamo di insetti normali inseriti in un ambiente diverso, talvolta lontano, dal loro areale (cioè la loro zona di origine). Inoltre, di “alieni” non esistono solo gli insetti, in quanto qualsiasi fungo, animale o pianta che, in seguito all’azione dell’uomo, viene inserito in un nuovo ecosistema si definisce alieno o alloctono, termine più corretto dal punto di vista scientifico. Un organismo nativo di un certo areale in quel medesimo areale si definisce invece autoctono. Infine, quando un animale espande il proprio areale in maniera autonoma non viene definito alieno o alloctono, come il caso di Vespa orientalis o lo sciacallo dorato in Italia.
Perché gli insetti alieni minacciano l'ambiente?
Quando l’uomo introduce, consapevolmente o no, un organismo alieno in un nuovo areale, esso causa uno squilibrio che può essere più o meno importante. In alcuni casi è limitato, in quanto la specie può inserirsi senza arrecare eccessivo danno, magari in una nicchia ecologica non occupata da specie autoctone in questo nuovo areale o semplicemente non competendo in maniera eccessiva. In altri casi, una specie può adattarsi così bene al nuovo ecosistema da causare danni enormi: per tale motivo si definisce “invasiva”. Il danno può essere di vario tipo, tra cui danni in agricoltura o altre piante coltivate (come la cimice asiatica o il punteruolo rosso), danno diretto all’uomo (ad esempio la zanzara tigre) o competizione con le specie native.
Che cos'è la Megachile sculpturalis?
Come fa un impollinatore alieno a competere con gli impollinatori autoctoni? Per capirlo, parliamo di questa specie proveniente da Giappone e Sud-Est Asiatico. È un’ape piuttosto grossa, supera 2-2,5 cm, è di colore scuro con una peluria beige sul pronoto. È arrivata in Italia nel 2009 e ormai è diffusa in buona parte del territorio. Viene chiamata ape resinosa perché nei mesi estivi depone le uova in cavità di circa 1 cm, che poi riempie di polline e sigilla utilizzando la resina delle piante. Non compete per il cibo con le specie autoctone, ma quando depone le uova: anche le specie nostrane (Megachile, Osmia e altri) in primavera depongono le uova in piccole cavità sigillate, settimane prima di M. sculpturalis. Quando questa trova le cavità occupate, tende a distruggere i nidi già costruiti per costruire i propri, o se non li distrugge tende a tapparne l’uscita, intrappolando le altre specie. Questa competizione può indebolire le popolazioni di impollinatori autoctoni.
Che cos'è la Cacyreus marshalli?
Questa piccola farfalla della famiglia dei Lycaenidae è stata importata insieme ad alcuni gerani dal Sudafrica ed è stata ritrovata a Roma già nel 1996. Come tutti i lepidotteri, da larva si nutre di foglie e da adulto si nutre del nettare dei fiori. In questo caso, le larve scavano delle gallerie nutrendosi dei fusti di geranio, coltivato o selvatico. È un problema come fitofago, in quanto se non controllato è in grado di decimare le coltivazioni di Pelargonium, il geranio coltivato, ma visto che si nutre anche di quello selvatico rischia di entrare in competizione con altre specie di lepidottero che si nutrono di questa pianta.
Che cos'è la Vespa velutina?
Non è un impollinatore, ma bisogna parlare di Vespa velutina, una specie proveniente dal Sud-Est asiatico, chiamata talvolta calabrone asiatico, da non confondersi con Vespa mandarinia, finora mai ritrovata in Europa. Il genere è lo stesso del nostro calabrone (Vespa crabro), poco più grande e dalle abitudini totalmente diverse. V. velutina si nutre principalmente di Apis mellifera, l’ape da miele: dal 2012, anno di ritrovamento in Italia, decine di nidi di V. velutina vengono distrutti ogni anno per poter allevare api da miele. È un predatore estremamente vorace ed efficace che causa seri danni alle colonie allevate e contro cui le nostre api non hanno difese. Le specie native del sud-est asiatico hanno evoluto e adottato comportamenti tali da proteggersi efficacemente dai loro attacchi, ma da noi questo non avviene. Il loro, quindi, è un danno economico diretto all’apicoltura, ma anche un danno ecologico in quanto può ridurre di molto il servizio ecosistemico di impollinazione.