L'ape mellifera, africana e africanizzata: 5 cose da sapere
Conosci le differenze tra ape mellifera, africana e africanizzata? L'ape africanizzata è un ibrido tra api africane ed europee ed è conosciuta per la sua aggressività. Esplora le sue caratteristiche e le principali curiosità. Scopri in questo articolo le 5 cose che devi assolutamente sapere.- Torna suSu
Ape mellifera, ape africana e ape africanizzata: definizioni
Partiamo dalle
L’ape africanizzata: origini e caratteristiche
L'
Warwick Estevam Kerr e la storia dell’ape africanizzata
Kerr si interessò alla produzione di miele delle
La maggiore resistenza alla varroa
Una ricerca scientifica ha confrontato l'infestazione dell'
Curiosità sulle api africanizzate
Pare che in Brasile le
L'esperienza di Riccardo: coltivatore di biodiversità di 3Be
Uno dei
Domande Frequenti
Hai dei dubbi o altre curiosità su questo articolo? Qui troverai spunti
Ape mellifere, africana e africanizzata: cosa sono?
- L'Apis mellifera è un insetto appartenente all’ordine degli imenotteri, superfamiglia Apoidea, famiglia Apidea e genere Apis, che include altre tre specie di api da miele: l'Apis Cerana, l'Apis Dorsata e l'Apis Florea. Di queste, A. mellifera è la più docile e più produttiva. - L'Apis mellifera adansonii o ape africana, è originaria dell'Africa centro-occidentale, ottima produttrice di miele e di cera, ma estremamente aggressiva, sciamatrice e particolarmente incline al saccheggio. - L’ape africanizzata è un ibrido prodotto da un incrocio tra le api africane (A. mellifera scutellata) e quelle europee (A. mellifera ligustica e A. mellifera mellifera). E' passata alla storia come ape assassina per la sua spiccata aggressività.
Quali sono le caratteristiche dell'ape africanizzata?
L'ape africanizzata è dunque un ibrido intraspecifico di A. mellifera scutellata con varie sottospecie di api europee, tra cui l’A. mellifera ligustica e l’A. mellifera mellifera. Le api africanizzate sono nate in Sud America nel 1957 grazie al biologo Warwick Estevam Kerr, che voleva produrre una razza di api che potesse adattarsi meglio alle condizioni tropicali rispetto alle api europee presenti in Nord e Sud America. Questo ibrido tuttavia non ha avuto molto successo a causa di incidenti di percorso durante il processo di selezione, mantenendo molte delle caratteristiche comportamentali negative del suo antenato africano. In particolare, rispetto all'ape europea, l'ape africanizzata sciama più frequentemente, tende a migrare per supplire alla diminuzione di cibo, ma soprattutto è molto più aggressiva, ha un gran numero di "guardiane" pronte per la difesa, con una zona di allarme maggiore attorno all'alveare, che inseguono le minacce percepite a distanze molto grandi dall'alveare.
Com'è nata l'ape africanizzata?
Kerr si interessò alla produzione di miele delle api africane dopo aver letto alcuni resoconti sul South African Bee Journal. Il motivo era che l'ape europea importata e utilizzata dagli apicoltori brasiliani non era adatta al clima tropicale, tipicamente caldo e umido. Pertanto, si decise di sfruttare l'adattamento genetico delle api africane a quel clima specifico. Nel 1957 dunque, queste colonie furono collocate in una foresta di eucalipto a San Paolo, in Brasile, per ulteriori test sul campo. Le arnie avevano un escludiregina, una griglia che permetteva solo alle api operaie di uscire dal nido. In questo modo, la regina sarebbe rimasta confinata e incapace di diffondere la sua genetica nell'ambiente. Tuttavia, alcuni apicoltori locali decisero di rimuovere le griglie, il che portò alla fuga di 26 famiglie di api che scomparvero nella foresta. Da quel momento, le famiglie si sono diffuse e riprodotte molto velocemente in tutta l'America del Sud e in America Centrale.
Quali sono le curiosità sull'ape africanizzata?
Pare che in Brasile le api africanizzate siano così feroci da occupare gli alveari delle api europee. La regina dello sciame di api africanizzate aspetta fuori e, nel frattempo, le sue operaie si infiltrano all’interno dell’alveare portando cibo. Tuttavia, si tratta di una sorta di tattica per individuare l’ape regina dell’altra razza e ucciderla, così che la nuova possa subentrare e impadronirsi dell'intero alveare. In Africa, il tasso del miele è il nemico naturale delle api e l’uomo non ha sempre praticato l’apicoltura, anzi, c'era la tendenza a uccidere tutte le api di un alveare per raccoglierne il miele. Questo ha comportato la sopravvivenza esclusivamente delle specie di api africane più aggressive, ovvero quelle che riuscivano a neutralizzare la minaccia e salvare la propria regina. Questa caratteristica aggressività è rimasta pressochè invariata nelle api africanizzate, nonostante il tentativo di ammansirle ibridandole con api dal temperamento più docile.